Sui dettagli i segni, nei dettagli i sogni.

I gradi del karate indicano il livello di preparazione del karateka e vengono identificati con il colore della cintura indossata ma come afferma un noto proverbio popolare “l’abito non fa il monaco” e per traslato, la cintura non fa il praticante, di fatto è quantomeno azzardato giudicare il livello di esperienza di un’atleta dal colore di quest’ultima. Si racconta che la cintura rappresenti l’esperienza del praticante e che essa non vada mai lavata per non “cancellare” quanto faticosamente imparato. E’ suggestivo inoltre immaginare che da bianca la cintura diventi sempre più scura con l’aumentare dell’esperienza e che quindi, una volta divenuta nera, essa rappresenti la testimonianza tangibile del lungo periodo di pratica effettuata da colui che la indossa. È affascinante pensare che con il proseguire di quest’ultima, la stessa cintura subisca l’usura del tempo e dell’uso e si sfilacci, mostrando la sua anima interna di colore bianco, esattamente come accade al praticante che liberatosi grazie all’esperienza sul campo della tecnica, diventi finalmente un tutt’uno con l’Arte.

Cliente

Angelo Crescenzo

Anno

2021

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